Come vendere un quadro d’autore o altra opera d’arte

L’aspetto più importante nella vendita delle opere d’arte è la valutazione delle stesse e quindi l’assegnazione del prezzo.

VALUTAZIONE DELL'OPERA

Nel caso si vogliano vendere opere di propria realizzazione non si pone il problema: la soluzione più pratica per raggiungere l’obiettivo è mettere in vendita al prezzo che si ritiene congruo ed allestire una piccola galleria temporanea. In alternativa, è possibile sottoporre l’opera a valutazione per la vendita online su portali d’arte, i quali oltretutto possono assicurare una certa visibilità anche a coloro che sono agli esordi.

Diverso è se si possiede un quadro d’autore – oppure altra opera d’arte – che, oltre ad avere un valore affettivo, possiede anche un valore commerciale.
Dipinti, bronzi, marmi, sculture in legno, arredi, mobili antichi, argenteria, stampe, ceramiche, porcellane, vetri ed arazzi: a chi rivolgersi per la valutazione di questi oggetti d’arte? Chi potrebbe occuparsi della loro vendita?
Sono questi gli interrogativi che le persone si pongono quando, ad esempio, ereditano delle opere d’arte.

Se non si è più che ferrati sull’argomento è assolutamente sconsigliato fare da soli: meglio avvalersi di un esperto perito d’arte che possa effettuare una corretta valutazione del dipinto o dell’opera in questione.
Una volta in possesso della quotazione certificata è possibile procedere con la fase di vendita.

VENDITA DI UN’OPERA D’ARTE:

Il mercato del collezionismo è molto vasto, tuttavia vendere questo genere di opere risulta tutt’altro che facile. Ciò è dovuto sostanzialmente al fatto che non sempre i collezionisti sono informati su chi-vende-cosa.

Che si tratti di un dipinto, un mobile antico, un arazzo piuttosto che un marmo o una stampa, nel caso di vendita di un bene d’autore gli attori principali del sistema sono certamente le gallerie d’arte e le case d’asta, strutture davvero potenti nell’ambito del mercato secondario: esse si occupano esclusivamente della rivendita di valori artistici già affermati. L’acquisto avviene attraverso un altro mercante, attraverso una casa d’asta o direttamente da privati; di norma si tratta di opere di artisti deceduti oppure che hanno già raggiunto la notorietà.

Attualmente a gestire il monopolio della compravendita internazionale d’arte sono le due le case d’asta inglesi Sotheby’s e Christie’s, che operano sull’asse del mercato Londra – New York.
Esse assistono i loro clienti durante l’intero processo di vendita: una volta accertato che la proprietà è adatta alla vendita all’asta, i loro esperti si prendono cura di ogni dettaglio, dalle stime accurate, all’esecuzione di fotografie e catalogazione della proprietà, per pubblicarla nei cataloghi e proporla ai potenziali acquirenti in tutto il mondo.
Le case d’asta seguono scrupolosamente l’andamento del mercato ed hanno a propria disposizione un database costantemente aggiornato: alla propria clientela sanno fornire un’opinione accurata sul valore attuale di un oggetto.

Un’alternativa meno personalizzata e più spiccia alle case d’asta è offerta dalla rete con diversi siti web. Tra questi citiamo solamente Ebay ma la verità è che ne stanno nascendo molti, alcuni dei quali specializzati e comunque non tutti necessariamente professionali, quindi non è possibile parlare per linee generali: è bene valutare caso per caso. Questi siti in genere non offrono alcun servizio di consulenza e per lo più utilizzano lo stesso meccanismo delle casa d’asta, con una particolare e importantissima differenza: le offerte sono a ribasso.

La via intermedia tra la grande casa d’asta ed un qualsiasi sito web è quella di rivolgersi ad un perito espero d’arte e/o ad un’agenzia specializzata nella compravendita di opere: WAC si occupa di questo ed al collezionista offre un prezioso servizio di consulenza, valutazione, intermediazione: un supporto a 360 gradi, indispensabile soprattutto laddove si renda necessario considerare gli aspetti fiscali dell’operazione di vendita.

ASPETTI FISCALI DELLA VENDITA DI UN’OPERA D’ARTE.

È bene sapere che, ai fini delle imposte sui redditi, la vendita di opere d’arte o d’antiquariato da parte di un privato collezionista non è in via di principio soggetta a tassazione. Per essere esclusa da tassazione, tuttavia, la vendita deve innanzitutto mantenere il requisito di occasionalità; nel caso infatti in cui la compravendita delle opere dovesse acquisire il carattere di abitualità, i proventi che ne derivano si qualificherebbero come reddito di impresa e sarebbero quindi soggetti a tassazione.

Solo a titolo esemplificativo e non esaustivo in questa sede precisiamo che, nel caso in cui un privato venda delle opere d’arte, d’antiquariato o da collezione ricevute in eredità o in donazione, si può escludere che ricorra l’attività di impresa. Tale esclusione è indipendente dall’ammontare degli introiti: questo è valido sia nel caso in cui la vendita sia posta in essere in blocco con un unico atto, sia nel caso venga effettuata in tempi diversi e nei confronti di più acquirenti, non trattandosi in sostanza di operazioni di acquisto e rivendita svolte sistematicamente. Questo principio ovviamente decade nel momento stesso in cui dovesse risultare che la persona fisica si è dotata di una organizzazione di tipo imprenditoriale.

Se possiedi delle opere d’arte da vendere o semplicemente valutare rivolgiti oggi stesso al nostro esperto perito d’arte.